Percorso attorno alla CROCE
SPES UNICA
a cura di Officina Artistica
Parrocchia Santa Maria in Carchera.
12-27 SETTEMBRE 2020
Orari Mostra 9-18 20-22 tutti i giorni
espongono:
AGOSTINO GHILARDI
FRANCESCO VISENTINI
ZAVEN KARAPETYAN
FRANCESCO TERNA
CLARA BORGHETTI
DON RENATO LAFFRANCHI
Ave Crux
Preistoria
L`esposizione nasce da una serie di circostanze favorevoli.
Il ritorno nella parrocchiale di santa Maria in Calchera, scrigno di secoli, che ospita con il Cristo Vivo e una intensa devozione a Maria che visita Elisabetta (con la pregevole pala di Callisto Piazza), il capolavoro del Moretto, Gesu` nella casa di Simone il fariseo, e un`opera giovanile del Romanino che tutti ci invidiano, il Sant`Apollonio.
Lo stimolo maggiore raggiunge tutti con il Giubleo delle Sante Croci che deve farsi strada attraverso una pandemia cui certamente non siamo abituati. L `esecuzione, bisogna dirlo, prestigiosa, degli studenti del liceo musicale Gambara in Episcopio, della Passione secondo Listz, ha acceso tutti`intorno alla piazzetta Santa Maria in Calchera, il fervore artistico.
Da ultimo il rispolvero, l`ennesimo mi risulta, di un vetusto legno con dipinta una icona del Cristo con gli occhi aperti e le braccia spalancate, la cui datazione medievale e` discussa. Oggetto davvero singolare adatto si` per discutere di periodi dell`arte, ma adatto soprattutto in ragione della sua brutale poverta` a significare il Servo Sofferente che regna glorioso sulla Croce, secondo l`afflato teologico di Isaia e di Giovanni. Il pezzo verra` analizzato nuovamente e scientificamente dopo l`esposizione.
Attualita`
Tra le circostanze favorevoli devo citare Marco Terna con il suo gruppo legato al Mato Grosso; traslochi, mercatini, raccolte di cibo, scuola di danza, arte del legno; lavoro soprattutto, tanto lavoro e niente denaro. Tutto per i poveri.
Nello spirito del gruppo, Francesco Terna, il figlio, crea l`Officina Artistica dove dipinge, plasma, compone musica, pubblicizza eventi, con singolare e feconda solitudine. Francesco a cui si deve l’allestimento dell`evento, espone le sue pregevoli raffigurazioni sul Crocifsso.
Un altro giovane, anch`egli Francesco, Francesco VISENTINI, scultore, espone il risultato del suo intenso fervore del passato, che oscilla caparbio tra la Crocifissione e la Via Crucis. E` il tipo di composizone che lo porta alla maturita` artistica, veramente originale su di un tema di tutti.
Lavora da mesi per la nostra esposizione il grande maestro moscovita di origine armena Zaven Karapetyan, che riporta attorno a Cristo morente sulla Croce, un universo drammatico. Ugualmente intense la Nativita` e la Pieta` gia` esposte e da rivedere. Rara sensibilita` e pura ispirazione.
AVE CRUX e` lieta di ospitare Il Compianto di Cristo morto, del maestro scultore, Agostino Ghilardi, rara opera in terra cotta di grandezza naturale collocata sotto la luce del capolavoro del Romanino; a ricordarci che l`arte non si ferma e continua il suo cammino in mezzo agli uomini.
MARINA CLARA BORGHETTI interviene nella rassegna con una tela del Cristo Crocifisso e due croci in oro laminato, frutto di una paziente e costante meditazione sulla ricchezza del mistero.
Per gentile concessione la rassegna ospita un quadro sul tema del crocifisso di Don Renato Laffranchi recentemente scomparso. Un artista originale dal tratto limpido delicato, a colori nel profondo del mistero.
Ringrazio quanti hanno lavorato gratuitamente spinti dalla Fede in Gesu`, crocifisso, risorto e vivo in mezzo a noi, con il desiderio di annunciare a tutti il Vangelo.
Sac Mario Neva.
LA BELLEZZA DI DIO
Il potere dell’arte quando si incrocia col sacro diventa qualcosa di indescrivibile. L’arte, in tutte le sue forme, ha la forza di smuovere i pensieri, di indurre riflessioni e unito alla fede può diventare una delle forme più alte di preghiera. In un mondo che ci porta all’estraneazione della fede, mai come ora siamo schiacciati da tanti pensieri che ci fanno credere che l’unica cosa che esiste, l’unica cosa che importa è la riuscita di se stessi. Solo l’egoismo è lecito.Egoismo che ci viene indotto sotto tante forme: avere una carriera,vincere nello sport, eccellere nello studio …Tutte cose bellissime e importanti, ma che non possono diventare la nostra fede. La società di oggi ci porta inevitabilmente a questo. Una sola cosa importa: Tu. Dipingere il sacro per pregare. Dipingere il sacro per ricordare che la bellezza di Dio ci porta a vivere una vita che alla fine di tutto ha un senso: la carriera finisce, la mente si logora, lo sport non è immortale. Quando arriverai al termine della vita e tutto ciò che hai “vinto”, che hai guadagnato, finisce, potrai vedere che l’unica cosa che ti ha sempre seguito e che ancora è lì con te è la mano di Dio. Francesco Terna
Gli Artisti
IL `SEGNO` DELLA CROCE, MISTERO DELL`UOMO E MISTERO DI DIO.
AVE CRUX Riprende il titolo latino di un antico inno ed esprime bene lo straordinario evento di Gesu`, che ha sofferto tentazione, passione e morte ed e` risorto per la nostra salvezza e per la salvezza di tutti gli uomini.
Il piu` clamoroso dei fallimenti, quello di un Dio fatto uomo, che si traduce nella piu` esaltante delle vittorie. Gesu` in forza di questo entrare e uscire dalla morte e` vivo per sempre in mezzo a noi ed e` fonte di vita e di grazia. Si e` cercato in ogni modo di spiegare, capire, penetrare la ricchezza di questo fatto reale e misterioso che affonda le sue radici nel mistero stesso di Dio Uno e Trino. Ma qui, dentro, non si entra se non con la conversione, con l`obbedienza nella fede, con il Battesimo e con la decisa volonta` di seguire ovunque il maestro. Ogni azione della Chiesa, dal Battesimo all`Eucaristia, ma anche ogni istante della sua vita, ripropone, l`evento, come attuale e vivo.
Su questo fatto narrato dai Vangeli e che ispira tutto il Nuovo Testamento, si concentra dunque la fede dei cristiani, ben consapevoli che l`Incarnazione del Figlio di Dio avviene per noi uomini e per la nostra salvezza. Se non fu prevedibile, data la sua immensita`, il fatto della Incarnazione, fu ancor meno prevedibile per gli uomini il Modo in cui avvenne la Redenzione, dato l`abisso della umiliazione, dell`obbedienza fino alla morte… e alla morte di Croce, morte per cui fu annoverato tra i malfattori. L`abbassamento, la Kenosi, e` motivo di scandalo per chi trova surrogati alla verita`, per noi `…la pietra scartata e` diventata pietra angolare`. La Croce non era prevedibile per gli uomini ma era giusto nel piano di Dio Padre e scritta in Mose` nei salmi e nei profeti, come ricorda Gesu` ai due discepoli incamminati verso Emmaus e reduci da Gerusalemme. Tutto sembra essere stato organizzato dalle forze del male il cui motore e` l`invidia, ma il piano di Dio Onnipotente domina il mondo e ingloba trasformandolo lo stesso male. Il segno della Croce riassume tutto questo con un gesto semplice: segnandoci nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo affermiamo che nella Croce di Gesu`, nella sua morte e resurrezione si rivela pienamente l`amore di Dio per noi, il Dio vivente, Padre e Figlio e Spirito Santo.
Ribadiamo cosi` la nostra volonta` di rivivere il dono e la grazia del Battesimo ricevuto nella Chiesa, Corpo vivente del Cristo, e ci assumiamo il compito di annunciare il Vangelo con le parole e con la vita.
Perche` questo sangue?, si domanda Giovanni Damasceno,`… questo non ti accadra` mai…` afferma sconcertato Pietro quando Gesu` profetizza gli eventi di Gerusalemme di cui sara` il protagonista. Anche per noi, e per quanto riusciamo a capire, questo e` un mistero, il grande mistero della Redenzione, per il quale abbiamo trovato tante parole ma che solo l`arte riassume nella raffigurazione, di Gesu` processato e condannato sommariamente e ingiustamente, picchiato deriso ed umiliato, in balia di poteri deviati incapaci di giustizia e verita`, in balia di un folla manipolata, tradito da Giuda per trenta denari, abbandonato da Pietro e dagli altri discepoli, fatto oggetto oggi del dubbio e dalla sufficienza di una societa`, la nostra, che sembra allontanarsi regredendo inesorabilmente. Ma l`ultima Parola della Croce e` la Misericordia di un Dio che non abbandona mai le sue creature. La Croce e` un fatto estremo, un fatto umano e divino, non si tratta di saper chi abbia sofferto e soffrira` di piu` Gesu` nella umanita`. Nella sofferenza di Cristo la teologia, la Scientia Crucis, ravvisa la sofferenza di tutti, la sofferenza del male e della morte. L`uomo senza Dio e l`uomo che si vendica hanno sete di violenza estrema. L`uomo Dio che offre la sua vita e` mite e umile di cuore, in Lui c`e` solo l`Amore.
Sac.Mario Neva